Rinnovabili.itCorte UE: legittimi i tagli agli incentivi del V Conto Energia
(Rinnovabili.it) Niente da fare per quanti si son visti negare gli
incentivi dellultimo Conto Energia italiano a causa del superamento
dei costi annui: secondo la Corte di giustizia europea il
provvedimento è legittimo e non presenta nessuna
contraddizione con le normative comunitarie. Il tribunale si
è espresso ieri sulle cause riunite C 180/18, C 286/18 e C
287/18 presentate da due società italiane (Agrenergy e
Fusignano Due) che, nel 2012, si erano viste negare i sussidi
statali per alcuni impianti fotovoltaici costruiti lanno
precedente. Per fare chiarezza sulla sentenza è necessario,
tuttavia, fare qualche passo indietro. La vicenda risale, infatti,
ad un periodo delicato per la normativa italiana dedicata al
fotovoltaico: ad agosto 2012 entrava in vigore il quinto e ultimo
Conto Energia, a sostituzione del quarto Conto energia, rimodulando
profondamente gli incentivi allenergia solare. Il decreto di
disciplina aveva notevolmente ridotto le risorse finanziarie
destinate ai sussidi, riconfermando il limite per liscrizione ai
registri al raggiungimento di un tetto di costo massimo cumulato.
Situazione che si è puntualmente verificata limporto di 6
miliardi di euro è stato raggiunto nel marzo 2012 e, di
conseguenza, il registro dei «grandi impianti» non
è stato aperto per il secondo semestre di quellanno.
>>Leggi anche Stop al V Conto Energia, raggiunti i 6,7
mld<< Le ricorrenti sono state tra quelle società ad
aver realizzato un impianto senza possibilità di usufruire
degli incentivi a causa dellazzeramento della disponibilità
economica. Il caso è finito prima davanti al Tribunale
amministrativo regionale per il Lazio e quindi al Consiglio di
Stato (Italia). A sostegno dei loro ricorsi, le aziende hanno
dichiarato che il V Conto energia fosse contrario alla normativa
italiana nonché alla direttiva 2009/28, violando il
principio di tutela del legittimo affidamento. La vicenda è
quindi passata nelle mani del Corte di giustizia europea che ha
tuttavia dato ragione allo Stato italiano. Per il tribunale infatti
il provvedimento nazionale non osta a una normativa nazionale, come
quella di cui trattasi nei procedimenti principali, che consente a
uno Stato membro di prevedere la riduzione, o perfino la
soppressione, delle tariffe incentivanti in precedenza stabilite
per lenergia prodotta da impianti solari fotovoltaici.
>>leggi anche Fotovoltaico italiano, la potenza solare
è a quota 20,1 GW<<