Rinnovabili.itMise: situazione energetica nazionale, alle fer le dinamiche piĆ¹ innovative
Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica la Relazione sulla
situazione energetica nazionale (Rinnovabili.it) Le dinamiche
più innovative del sistema energetico nazionale rimangono
legate al ruolo delle fonti rinnovabili e dellefficienza
energetica, nonostante i progressi di questi due perni della
strategia di decarbonizzazione mostrino risultati annuali non
uniformi. A riferirlo la Relazione sulla situazione energetica
nazionale, il documento pubblicato annualmente dal Ministero dello
Sviluppo economico per illustrare landamento del settore
energetico. Nelle 119 pagine del rapporto, gli autori un gruppo di
lavoro formato da rappresentanze istituzionali e settoriali
sottolineano come le fonti energetiche rinnovabili abbiano
consolidato il proprio in tutti i settori di impiego: oggi infatti
soddisfano per oltre un quinto la domanda di energia (cresciuta di
1,6% nellultimo anno). Con riferimento al solo settore elettrico,
lincidenza delle rinnovabili ha raggiunto il 34,5%, vale a dire tre
punti percentuali in più rispetto al 2017 e il secondo
valore più elevato degli ultimi sei anni, confermandosi come
risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile del Paese anche in
termini economici ed occupazionali. Si stima infatti che nel 2018
solo alle attività legate alla realizzazione e gestione di
nuovi impianti alimentati da FER siano corrisposte circa 58.000
unità di lavoro permanenti e poco meno di 38.000 temporanee.
>>leggi anche Energia italiana: boom di produzione eolica e
solare nel 1° trimestre<< Meno bene va lefficienza
energetica. Il comparto seppur a un buon livello e tradizionalmente
tra i migliori in Europa, nel 2018 ha mostrato una battuta
darresto: lintensità energetica del PIL risulta infatti in
lieve aumento, intorno alle 106,7 tep per milione di euro. Permane
il divario di costi energetici che svantaggia il nostro Paese si
legge nella relazione il differenziale fra i prezzi dei prodotti
energetici in Italia e nellUnione Europea rimane positivo ma
è ripreso il processo di convergenza iniziato qualche anno
fa. Si conferma un significativo premio pagato dalle imprese
italiane per lenergia elettrica (in riduzione) e uno per il gas
acquistato dalle famiglie (in crescita). Ciò è anche
il risultato della maggiore pressione fiscale che nel nostro paese
colpisce i prodotti energetici: nel 2017, ultimo dato disponibile,
ogni tep di energia finale utilizzata era gravata da una imposta di
373 euro, un valore superiore del 51% alla media europea.