Fisco OggiFrancia, diventano legge le misure
a sostegno del potere d’acquisto
Un assegno extra per i lavoratori, laumento del bonus
attività, contributi più leggeri per i pensionati,
detassazione degli straordinari. La legge n. 2018-1213, contenente
misure economiche e sociali di emergenza, è stata pubblicata
sul Journal Officiel de la République française
(Jorf, la Gazzetta Ufficiale della repubblica francese) lo scorso
26 dicembre. Il testo, preparato a tempo di record, sottolinea il
Governo, dà attuazione agli annunci fatti dal presidente
Macron nel suo discorso alla nazione. Il 10 dicembre il capo
dellEliseo aveva chiesto al governo e al parlamento di fare il
necessario affinché i francesi possano, già a partire
da inizio 2019, vivere più agevolmente del proprio lavoro.
La legge è stata licenziata dal Parlamento a ridosso di
Natale - il 21 dicembre - appena due giorni dopo lesame in
Consiglio dei ministri. La Prime exceptionnelle Prima misura, un
assegno una tantum per i dipendenti che guadagnano meno di tre
volte il salario minimo (Smic, Salaire minimum interprofessionnel
de croissance). La somma sarà esente da imposte e contributi
fino a 1.000 euro e potrà essere versata dalle imprese in
modo semplice. In base allarticolo 1 della legge, il bonus
potrà essere riconosciuto ai lavoratori che guadagnano fino
a 3.600 euro al mese e dovrà essere erogato entro il 31
marzo 2019. Un aiuto che, secondo i documenti del Governo, riguarda
4-5 milioni di persone su 17 milioni di dipendenti in Francia.
Straordinari a tasse zero La seconda carta è la
defiscalizzazione delle heures supplémentaires: dal 1°
gennaio 2019, non sono dovuti tasse e contributi sulle somme
percepite per lavoro straordinario. Gli effetti sul potere
dacquisto saranno una funzione del reddito e della relativa
aliquota. Secondo le stime del Governo, il guadagno sarà in
media di 400 euro lanno. Voglio tornare - aveva detto Macron -
all'idea giusta secondo la quale il lavoro extra costituisce un
reddito extra; gli straordinari saranno pagati senza tasse o oneri
a partire dal 2019. E voglio che un miglioramento reale sia
immediatamente visibile. Per questo motivo chiederò a tutti
i datori di lavoro che ne hanno la possibilità di pagare un
bonus di fine anno ai loro dipendenti e questo bonus non
dovrà scontare tasse o oneri. Aumenta il bonus
attività La legge guarda anche ai professionisti: la Prime
dactivité (bonus attività), lagevolazione che mira a
integrare le risorse provenienti da unattività
professionale, diventerà più sostanziosa. La legge,
infatti, prevede un aumento della somma riconosciuta dalla Caf
(Caisse d'allocations familiales), lorgano che si occupa
dellerogazione degli aiuti sociali ai privati: in totale, se si
considera anche la rivalutazione del salario minimo (Smic), che
scatta il 1° gennaio 2019, nelle tasche di un celibe senza
figli entreranno oltre 100 euro, cifra che raddoppia nel caso di
una coppia con due figli a carico. La somma sarà accreditata
a partire dal 5 febbraio a integrazione dello stipendio di gennaio.
Si tratta, spiega il dossier pubblicato sul sito del ministero
dellEconomia, di una misura di giustizia sociale che tiene conto
dellinsieme dei redditi del nucleo familiare, con una platea di 5
milioni di nuclei e lobiettivo dichiarato di accrescere il potere
dacquisto delle famiglie della classe media. Contributi più
bassi per i pensionati Infine, i pensionati. Per quasi il 70% dei
titolari di reddito da pensione viene bloccato l'aumento, pari a
1,7 punti, della contribuzione sociale generalizzata (Csg) scattato
il 1° gennaio 2018. Lesonero riguarda i pensionati senza altre
fonti di reddito che percepiscono nel 2019 un assegno inferiore ai
2mila euro netti al mese. Nel concreto, per i cittadini interessati
- 3,8 milioni di nuclei, circa 5 milioni di persone - la Csg scende
quindi dall8,3% al 6,6% nel 2019. I contributi saranno prelevati al
vecchio tasso, ma la differenza sarà rimborsata entro il
1° luglio 2019. Il tutto mentre una grande novità
è appena entrata in vigore: dal 1° gennaio, il
prélèvement à la source è una
realtà. La ritenuta alla fonte sui redditi di lavoro
dipendente, di pensione, di lavoro autonomo e fondiari
costringerà i francesi a versare le imposte nel corso
dellanno in cui il reddito viene prodotto. Una grande cambiamento
per i contribuenti doltralpe, abituati a regolare i conti con il
Fisco a distanza di un anno da quello in cui sono stati percepiti i
redditi.