cmcc.itCrescita, clima, sostenibilità: Romer, Nordhaus e il Premio Nobel che guarda al futuro - CMCC
Le intuizioni, la scienza e la visionarietà dei due
economisti e come siano alla base di parte della ricerca CMCC,
nelle parole di Carlo Carraro, Valentina Bosetti e Massimo Tavoni.
Il Nobel allEconomia 2018 è stato assegnato a due studiosi
statunitensi che hanno trovato il modo di integrare innovazione e
sostenibilità nei modelli macroeconomici tradizionali. Gli
scienziati del CMCC la cui ricerca si inserisce nel solco tracciato
da Nordhaus e Romer spiegano perché questo Nobel è
così importante. Paul Romer, professore di economia alla
Stern School of Business di New York, ha creato nuovi strumenti per
capire come il cambiamento tecnologico a lungo termine è
determinato in uneconomia di mercato, si legge nel lungo documento
che illustra la motivazione del premio conferito dallAccademia
svedese. William Nordhaus, delluniversità di Yale, ha aperto
la strada a un quadro per comprendere come leconomia e il clima del
nostro pianeta siano reciprocamente dipendenti luno dallaltro.
Entrambi hanno contribuito in modo rilevante e con una rottura
rispetto agli schemi di analisi e alle teorie precendenti,
proponendo un modo nuovo di leggere e interpretare la
realtà, spiega Carlo Carraro, membro del Comitato Strategico
della Fondazione CMCC. Romer ha messo in luce come i principali
driver della crescita economica siano la conoscenza, la
qualità del capitale umano e linnovazione tecnologica,
discostandosi quindi dallapproccio tradizionale in cui i motori
della crescita sono il capitale fisico, il lavoro, le risorse
naturali. Ha letto con grande anticipo il ruolo fondamentale della
conoscenza, che abbiamo visto dispiegarsi dagli anni 2000 in poi.
Anche Nordhaus ha inserito una variabile nuova nei modelli di
crescita, la variabile ambientale e climatica. Ha dimostrato che
tenendo conto di questa variabile le prospettive di crescita
possono essere molto diverse da quelle tradizionalmente pensate
dagli economisti. A partire dalle analisi di Romer e dai modelli
DICE/RICE creati da Nordhaus nei primi anni 90, diversi sono stati
i tentativi di cogliere e sviluppare le intuizioni dei due
studiosi. Il modello WITCH viene menzionato dal Comitato per il
Nobel come esempio illustre di questi sforzi. Carlo Carraro,
Massimo Tavoni (Direttore del nuovo European Institute on Economics
and the Environment, EIEE, nato dalla partnership tra Fondazione
CMCC e il think tank statunitense Resources for the Future), e
Valentina Bosetti (senior scientist EIEE) hanno guidato il lavoro
di ricerca che ha portato alla creazione di WITCH. Il nostro
modello è stato il primo e uno dei pochissimi in grado di
mettere insieme le idee proposte nelle analisi di Romer, ovvero la
crescita endogena generata da innovazione e capitale umano, e nei
modelli di Nordhaus, integrando le esternalità climatiche,
spiega Carraro. WITCH è stato di fatto uno spin off dei
modelli sviluppati da Nordhaus. Il classico caso della ricerca che
poggia sulle spalle dei giganti, commenta Tavoni. Il bello del suo
lavoro è che è sempre stato pubblicamente
disponibile, apposta per essere usato, criticato e modificato. Un
grande esperimento di trasparenza della scienza ante litteram.
Oltre a essere un riconoscimento a due grandi scienziati, questo
Nobel è unode al potenziale della macroeconomia di poter
ancora contribuire ad affrontare i problemi di oggi e di domani,
commenta Bosetti. Benchè la scienza macroeconomica sia stata
spesso criticata, anche da Romer stesso, per essere
autoreferenziale ed astratta, questo premio è un invito a
reinterpretarla per applicarla al mondo reale. Secondo Tavoni, il
premio assegnato a Nordhaus e Romer dimostra finalmente come
leconomia, la salute del pianeta e la sostenibilità siano
elementi molto legati luno allaltro, che non possono essere
guardati in isolamento. Una visione che non è ancora
pienamente considerata nei testi di economia e nelle teorie
economiche tradizionali. Lapproccio di Nordhaus e Romer non
è lunico, spiega Bosetti, ma fa parte di quella
diversità necessaria per rispondere a domande sul futuro che
sono complesse e che necessitano di tanti strumenti per essere
esplorate. Diversamente dai modelli macroeconomici più
ortodossi, Nordhaus e Romer hanno creato degli strumenti che
riescono ad avvicinare approcci e discipline diversi, permettendo
agli economisti di dialogare e collaborare con ingegneri, fisici
dellatmosfera e scienziati ambientali. Il Nobel per le scienze
economiche è stato annunciato lo stesso giorno in cui
è uscito latteso rapporto dellIPCC Global Warming of
1.5°C, in cui lorganismo delle Nazioni Unite sottolinea
lestrema urgenza di agire decisamente per ridurre le emissioni e
limitare gli impatti dei cambiamenti climatici. Il rapporto
è un importante messaggio sui pericoli che ci troviamo ad
affrontare e su quello che deve essere fatto, ha dichiarato
Nordhaus. Le politiche attuali sono molto indietro rispetto a
quello che la scienza indica come la strada necessaria da
percorrere. Ci sono stati molti progressi dal punto di vista della
consapevolezza del problema da parte dellopinione pubblica, e in
questo momento i governi stanno rimanendo indietro anche rispetto
alla società. In una conferenza stampa a seguito
dellannuncio del premio, Romer ha espresso una visione più
ottimista. È del tutto fattibile che gli esseri umani
producano meno carbonio. Ci saranno dei compromessi, ma una volta
che cominceremo a ridurre le emissioni saremo sorpresi di come sia
più facile di quanto ci aspettassimo.