EdilPortaleSubappalto: resta il tetto del 30%, cosa farà l’Ue?
09/05/2017 - Il Correttivo al Codice Appalti è appena stato
pubblicato e lItalia già rischia una procedura di
infrazione. Il nodo è la disciplina del subappalto, che in
Europa non ha limiti, mentre in Italia deve rispettare vincoli
molto più stringenti. Codice Appalti e divieto di gold
plating Nella disciplina degli appalti pubblici, lUnione Europea ha
fissato un principio fondamentale: il divieto di gold plating.
Questo significa che i Paesi membri non possono prevedere norme
più severe di quelle dettate a livello comunitario. Il
divieto di gold plating mira a creare condizioni uniformi nei Paesi
europei e a favorire la libera concorrenza. Questo significa che,
dato che le Direttive europee sui contratti pubblici non prevedono
limiti al subappalto, i Paesi europei non possono introdurre
vincoli. Codice Appalti e limiti al subappalto In Italia, invece,
la normativa sugli appalti pubblici circoscrive le
possibilità di ricorso al subappalto, fissando un limite del
30% da calcolare su tutto limporto del contratto. È inoltre
previsto che nei lavori di importo superiore alla soglia
comunitaria (5,2 milioni di euro) e nei settori a rischio di
infiltrazione criminale, a prescindere dall'importo, sia necessario
indicare una terna di subappaltatori in fase di offerta. Si tratta
di regole valide per tutte le procedure, in modo da ridurre i
poteri discrezionali delle Stazioni Appaltanti. Limiti al
subappalto, le motivazioni del Governo italiano Nel 2016, il Codice
Appalti appena varato aveva previsto che il vincitore di una gara
potesse ricorrere al subappalto solo se la Stazione Appaltante lo
avesse previsto a monte, cioè nel bando. Col Correttivo il
Governo ha deciso di uniformare al massimo le regole e di rendere
il subappalto sempre possibile, ma mantenendosi nel limite del 30%.
Questa "liberalizzazione" non è stata però giudicata
sufficiente da Bruxelles. Uno degli obiettivi dei limiti posti
dallEsecutivo è evitare le infiltrazioni criminali, che in
passato si sono annidate proprio nei subappalti, complicando liter
di realizzazione delle opere a causa di procedimenti giudiziari,
cantieri bloccati e aumento dei costi. Va in questa direzione anche
il limite ai poteri discrezionali delle Stazioni Appaltanti. Prima
dellapprovazione definitiva del Correttivo, la Commissione Europea
aveva esortato lItalia a rimuovere i limiti al subappalto
perché non in linea con lo spirito delle Direttive europee
sui contratti pubblici. Il Governo e il Parlamento hanno invece
ritenuto più prudente mantenere i limiti previsti. La
Commissione Europea potrebbe quindi decidere di aprire una
procedura di infrazione contro lItalia. Dopo una valutazione delle
motivazioni e delle condizioni storiche che hanno spinto ad una
maggiore regolamentazione del subappalto, potrebbe però
anche lasciar correre.