Vita.itMilano tra le 7 città mondiali anti-smog
E se vi dicessimo che c'è anche Milano tra le città
che stanno facendo di più per liberare i centri dalle
automobili, ci credereste? Secondo il magazine americano,
Fastcompany, infatti, anche il capoluogo lombardo è tra le
metropoli mondiali che hanno dichiarato guerra all'auto. Unica
città italiana, Milano è infatti riuscita a limitare
il traffico nel centro storico, nonostante le proteste degli
automobilistipiù incalliti, ed è stata scelta come
esempio europeo in cui unamministrazione locale ha provato a
combattere lo smog, offrendo biglietti gratuiti ai mezzi pubblici,
a chi lascia a casa lauto. Liniziativa, Ferma lAuto Guadagna i
Mezzi è stata sviluppata dal comune, in collaborazione con
Assicurazione Unipol e funziona in modo semplice: un dispositivo
telematico installato sulla vettura registra i dati di utilizzo e
consente di accumulare un credito di 1,50 euro per ogni giorno di
non utilizzo dellauto, fino a un massimo di 30 euro. Il bonus
potrà poi essere convertito in biglietti Atm, ritirabili
presso le biglietterie automatiche con il codice fornito dalla
compagnia assicurativa. Secondo Fastcompany, i cittadini del futuro
devono essere senza macchina, non solo per ragioni ambientali, ma
anche per migliorare la qualità della vita, soprattutto se
si pensa che in una città come Londra,il traffico in media,
si muove più lento di una bicicletta e secondo uno studio,
gli automobilisti impiegano 106 giorni della propria vita a cercare
parcheggio, mentre a Los Angeles, chi guida trascorre in media 90
ore allanno imbottigliato nel traffico delle sconfinate highway
metropolitane. Le misure anti-traffico più rapide, in
Europa, dove laumento delle auto risulta particolarmente
incompatibile con centri storicisviluppati mettendo al centro il
cittadino, in unepoca in cui le macchine ovviamente non esistevano
ancora. Tra le città europee anti-traffico, anche Madrid,
che ha allargato proprio questo mese, la zona pedonale del centro
storico. Un altro passo, verso lambizioso obiettivo di rendere
centro della città completamente pedonale, nei prossimi
cinque anni. Le 24 strade più trafficate saranno
ri-disegnate esclusivamente in funzione dei pedoni. Parigi aveva
deciso di ridurre il traffico, applicando la circolazione delle
auto a targhe alterne, lo scorso anno, dopo che lo smog aveva
registrato cifre record, linquinamento era crollato del 30% in
alcune zone della città. Al momento lamministrazione
comunale, sta sviluppando un piano per limitare, sempre di
più, il traffico in centro. Entro il 2020 è infatti
previsto un raddoppio delle piste ciclabili, il divieto di
circolazione alle auto a diesel. In crescita anche il numero di
parigini senza auto, nel 2001 erano il 40%, oggi sono il 60%. Anche
la Cina inizia a pensare a limitare il traffico in città,
nel sud-ovest del paese, una nuova città satellite, della
più grande Chengdu, è stata sviluppata da 2
architetti di Chicago, per mettere al centro il pedone, rendendo
ogni luogo dinteresse raggiungibile a piedi in 15 minuti. Amburgo
sta rendendo ai pedoni la vita sempre più semplice, per la
città è previsto lo sviluppo di un network Verde che
ricoprirà il 40%della superficie urbana e metterà in
contatto i diversi parchi della città, permettendo ai
cittadini di camminare e andare in bici, ovunque. Nel Nord Europa,
virtuose anche le situazioni di Helsinki e diCopenhagen. Mentre la
prima sta sviluppando un nuovo piano urbano, per trasformare le
periferie della città in zone pedonali e implementando, allo
stesso tempo, diversi servizi di car e bike sharing, la capitale
danese è storicamente tra le città più
sensibili a chi non ha la macchina in Europa. Sono oltre 300 i
kilometri di piste ciclabili in città e il tasso di
proprietà di auto è tra i più bassi in Europa.